Ligonchio e Valle dell’Ozola: il senso della Terapia Forestale

di Francesco Meneguzzo, Giovanni Margheritini, Luciano Massetti, Rita Baraldi, Luisa Neri, Federica Zabini

Come una poderosa frattura, tortuosa e invisibile dal piccolo abitato di Ligonchio ai suoi piedi, quasi fosse gelosa dei suoi gioielli, la Valle dell’Ozola si sviluppa verso oriente, coperta interamente da un’immensa faggeta qua e là punteggiata, solo nei tratti più impervi e lassù in alto verso Lama Lite, da radi e arditi abeti bianchi, percorsa dal torrente omonimo per l’intera lunghezza e da tanti tributari. Culminante prima sulla vetta del “Gigante”, quel Monte Cusna che, con i suoi 2121 metri, si offre alla vista sempre mutevole secondo la posizione dell’osservatore, poi molto più in là sul massiccio del Monte Prado sovrastante la deliziosa valle glaciale della Bargetana, la Valle dell’Ozola ha ospitato tre sessioni sperimentali durante la più grande campagna di Terapia Forestale effettuata finora nel mondo, condotta insieme dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Club Alpino Italiano.

Il 17 e il 24 luglio 2021 presso il Bivacco Il Piano (1450 m s.l.m.) subito sopra Ligonchio, immersi tra infiniti faggi e al cospetto del Cusna nella sua vista migliore; il 21 luglio dello stesso anno presso il Rifugio C. Battisti (1761 m s.l.m.) al limite del bosco, in un paesaggio imponente, multiforme e multicolore.

Complessivamente, circa 60 persone, psicologhe in conduzione, operatori Cai e ricercatori Cnr di supporto, e a rendere possibile tutto questo il contributo fondamentale del progetto RE.in.VENTA – Laboratorio di comunità d’Appennino, finanziato dalla Fondazione Piero Manodori attraverso il capofila L’Ovile Cooperativa di Solidarietà Sociale, con l’importante partecipazione delle Guide Ambientali Escursionistiche locali, che sono state anche formate alla terapia forestale in eventi dedicati.

I risultati assoluti e il confronto con tutte le altre esperienze condotte tra il 2021 e il 2022 non lasciano dubbi: Ligonchio, la Valle dell’Ozola, godono di una qualità dell’aria invidiabile, tra le migliori rispetto a tutti i 50 siti di montagna, collina e pianura analizzati, con il Rifugio Battisti in prima posizione assoluta.

Non solo mancano gli inquinanti: l’aria della foresta è ricca di terpeni, composti emessi dalle piante e, una volta inalati, benefici per la salute mentale e fisica. Sabinene, o-cimene e alfa-pinene, nomi che possono dire poco ma significano tanto per il nostro benessere.

In quanto agli effetti misurati sulle persone, condotte lungo suggestivi percorsi senza fatica, esortate a concentrarsi sui propri sensi connessi alla foresta, nelle tappe della vista, dell’udito, del tatto e dell’olfatto, emersero la netta diminuzione dell’ansia e il forte aumento dell’autostima, il sensibile miglioramento complessivo dell’umore, di nuovo tra i migliori risultati conseguiti nella campagna sperimentale.

Se la terapia forestale si pratica di giorno, la notte non è da meno. Le misure prese sempre da Cnr e Cai hanno dimostrato che il cielo notturno della Valle dell’Ozola è il migliore dell’Appennino Tosco-Emiliano, per la sua distanza dalle pianure luminose, la posizione interna racchiusa tra alte vette, l’assenza di centri abitati locali appena girato l’angolo a 2 km da Ligonchio.

Un cielo che vorrebbe rivaleggiare con quello, insuperabile, delle isole più remote del Tirreno, e consente di godere della luna, delle stelle e della Via Lattea come da nessun altro luogo di questo settore delle nostre montagne.

Francesco Meneguzzo1,2, Giovanni Margheritini2, Luciano Massetti1, Rita Baraldi3, Luisa Neri3, Federica Zabini1 1 Istituto per la BioEconomia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Sesto Fiorentino (FI) 2 Comitato Scientifico Centrale, Club Alpino Italiano, Milano 1 Istituto per la BioEconomia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bologna

Per informazioni, approfondimenti e visite guidate per gruppi:

Roberto Barbantini, socio della Cooperativa di Comunità San Rocco dottore forestale e Guida Ambientale Escursionistica (GAE) e socio CAI.

Mail: roberto.barbantini@virgilio.it – Tel. 3389730861